PREVENZIONE DELLE LESIONI DA DECUBITO NEL PAZIENTE MIELOLESO

13 Aprile 2018 by Giorgia Ceccarelli
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La mielolesione è una condizione fisica che comporta disabilità grave e permanente nelle persone che ne sono affette, nei casi più gravi può portare alla morte. Purtroppo si è assistito negli ultimi anni ad un aumento dell’incidenza delle lesioni midollari a causa di sempre più frequenti incidenti stradali, mentre i traumi sul lavoro, le cadute nello sport e gli incidenti domestici rappresentano una percentuale inferiore dei casi; le fasce d’età riguardo una popolazione compresa in particolare tra i 15 e i 70 anni, prevalentemente maschile, maggiori sono i casi di paraplegia rispetto a quelli di tetraplegia.

Il danno osteoarticolare più frequente associato alla lesione midollare è la frattura vertebrale, seguita dalle fratture / lussazioni e dalle lussazioni semplici, mentre in alcuni casi non è evidente alcun danno a carico della colonna. L’intervento chirurgico dopo una lesione al midollo viene eseguito con finalità di decompressione del midollo stesso e stabilizzazione della colonna. Le lesioni midollari non traumatiche vedono come cause più ricorrenti le neoplasie, i problemi vascolari, degenerativi e infiammatori/ infettivi.

Le piaghe da decubito sono spesso da ricollegarsi a problemi di natura vascolare, alle lesioni complete e al ricovero precedente nei reparti di chirurgia. Nella fase acuta, la complicanza più frequente è proprio la piaga da decubito, ancor più di quelle respiratorie ed urinarie, delle trombosi profonde, dell’embolia polmonare e delle para-osteo-artropatie, le cosiddette POA.

Le Unità Spinali (US) rappresentano strutture dedicate esclusivamente alla cura delle mielolesioni, appena dopo la fase acuta: il paziente una volta dimesso dalla US presenta minori complicanze e rientra, nella maggior parte dei casi, al proprio domicilio. Pertanto, pur rimanendo critico il problema della fase acuta, che il paziente passerà nei reparti di neurochirurgia, esistono in Italia centri come le US, che possiedono i requisiti per una gestione globale e per il trattamento delle complicanze nella mielolesione migliorando in tal modo l’outcome del paziente.

Un inadeguato nursing riabilitativo (negligenza e scarsa attenzione degli operatori) sarà causa dell’insorgenza di lesioni da decubito.

Le lesioni da decubito si manifestano a carico dei tessuti molli in quelle zone del corpo dove la parte ossea è più prominente a causa di una prolungata e/o eccessiva pressione: questo fenomeno provoca un’alterazione della vascolarizzazione con un’iniziale lesione dei tessuti che può degenerare in necrosi degli stessi. L’immobilità del paziente, la scarsa igiene, gli spostamenti scorretti, gli squilibri del metabolismo e la riduzione del trofismo muscolare sono tutti aspetti che facilitano l’insorgenza delle piaghe da decubito. Le zone del corpo maggiormente interessate sono: il padiglione auricolare, la nuca, i gomiti, le scapole, la zona sacrale, i trocanteri, i malleoli e i talloni.

Le lesioni da decubito vengono classificate a seconda della gravita in I,II,III e IV stadio. L’aspetto della prevenzione appare quindi basilare: l’uso del materasso antidecubito è indispensabile e oggigiorno, è disponibile una vasta gamma di essi: ad aria, in fibra cava, in lattine etc.. Quelli ad aria sono più utilizzati per i loro ottimi risultati.

Altrettanto importante per la prevenzione delle lesioni da pressione è l’uso di cuscini antidecubito sia a letto che in carrozzina. Anche di questi ne esistono diversi tipi: ad aria, in schiuma, ad acqua, in gel, in microparticelle di polistirolo, in fibra cava siliconata e multistrato.

Il processo di nursing della persona mielolesa in fase acuta e sub-acuta prevede quindi obbligatoriamente l’utilizzo di questi ausili, adeguatamente adoperati su indicazione di figure specifiche quali il fisioterapista ed il terapista occupazionale, al fine di prevenire l’insorgenza delle piaghe da decubito.

FONTE: www.w-care.it

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